Che cos’è esattamente la cecità notturna? Si tratta di una condizione nella quale si hanno delle difficoltà nel vedere durante la notte o comunque in presenza di luci che emettono una luminosità molto debole e fioca. Quali sono i problemi ai quali può andare incontro una persona che soffre di questa condizione? Per prima cosa potrebbe avere delle oggettive difficoltà nella guida durante le ore notturne, un’altra difficoltà alla quale potrebbe andare incontro è quella di non riuscire a spostarsi in maniera tranquilla e autonoma in luoghi che sono illuminati in maniera scarsa dalla luce.
Se si tratta invece di un caso di cecità lieve, principalmente il soggetto ha maggiori difficoltà ad adattarsi a un luogo buio, in pratica gli serve più tempo perchè gli occhi possano adattarsi a una condizione del genere. Quali sono le patologie che possono essere associate a una problematica del genere? Andiamo a vederle insieme:
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di una cataratta;
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di un cheratocono;
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di un glaucoma;
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di una miopia;
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di una neurite ottica;
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di una retinite pigmentosa;
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di un retinoblastoma;
- Un problema del genere potrebbe svilupparsi in presenza di una retinopatia diabetica.
Parliamo di neurite ottica
Quando parliamo di neurite ottica a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta sostanzialmente di un processo infiammatorio a carico del nervo ottico. Generalmente la sintomatologia che il soggetto manifesta è definita monolaterale, il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa che riguarda l’occhio, potrebbe avere una perdita parziale della capacità di vedere o una perdita totale.
Qual’è il corretto iter che si applica per effettuare la diagnosi? Viene fatta in maniera clinica, l’approccio terapeutico invece è focalizzato a curare i sintomi della malattia di base e solitamente nella maggioranza dei casi tende ad avere una risoluzione del tutto spontanea.
Età nella quale si manifesta
Quando si può manifestare una problematica del genere? In linea generale si tratta di un problema che potrebbe colpire una popolazione compresa tra i 20 anni e i 40 anni. Nella maggior parte dei casi la causa è collegabile a una malattia definita demielinizzante, per esempio la sclerosi multipla. La neurite ottica in molti casi potrebbe rappresentare il sintomo iniziale di una malattia come la sclerosi multipla. Tuttavia non è detto che questa problematica non possa presentarsi a causa di:
- Potrebbe essere collegata a processi di natura infettiva quali l’encefalite virale, la sinusite, la meningite, la tubercolosi e la sifilide;
- Potrebbe essere collegata a una neoplasia di natura metastatica legate alle fibre del nervo ottico;
- Potrebbe essere collegata a prodotti di natura chimica quali il piombo, il metanolo, il chinino, l’arsenico, l’etambutolo e gli antibiotici;
Parliamo di cause
Quali possono essere invece le cause? Tra queste potremmo avere:
- Una delle cause legate alla malattia potrebbe essere il diabete;
- Un’altra causa legata alla malattia potrebbe essere l’anemia perniciosa;
- Potrebbe essere collegata a patologie autoimmuni sistemiche;
- Potrebbe essere collegata alla puntura di un’ape;
- Potrebbe essere collegata a un trauma.
Nonostante alcune cause elencate, può anche capire che la sintomatologia espressa dal paziente nonostante si compiano delle indagini approfondite rimanga del tutto sconosciuta.
Sintomi
Quali sono i sintomi relativi alla neurite ottica? Quello principale di fatto è legato alla perdita della vista, questa sintomatologia può manifestarsi con uno scotoma nella zona centrale o può arrivare fino a non vedere più nulla. Nella maggior parte dei casi questa problematica si accompagna con una sindrome dolorosa nella zona oculare che può essere lieve e poi andare a intensificarsi con il movimento degli occhi.
Se fosse presenta un’edema allora viene definita papillite. Se non sono presenti edemi e se il nervo ottico è del tutto normale il termine corretto è neurite retrobulare. In termini di sintomi che il soggetto può avere c’è:
- Per prima cosa la capacità visiva risulta del tutto ridotta;
- Il paziente potrebbe avere dei deficit che di manifestano nel campo visivo;
- Il paziente potrebbe andare incontro a problematiche visive;
Processo diagnostico
Qual’è il corretto iter che si dovrà stabilire in termini di diagnosi? Per prima cosa è bene dire che una neurite ottica è una condizione che si manifesta maggiormente in pazienti di giovane eta, i quali lamentano una perdita totale o parziale della vista con una sindrome dolorosa associata nella zona dell’occhio.
Per poter stabilire se si tratta di un caso di neurite il paziente verrà sottoposto a una risonanza magnetica encefalica utilizzando il gandolinio nella zona del cervello e delle orbite. Questo esame è anche utile per diagnosticare l’eventuale presenza di sclerosi multipla. Potrebbe anche venire coinvolto il midollo spinale? La risposta corretta è si se si tratta di una neuromielite ottica di Devic.
Per quanto concerne la prognosi, molto dipende per quale motivo si manifesta. Se la neurite ottica non è collegate ad altre patologie, gli episodi possono avere una risoluzione spontanea che avviene in circa due o tre mesi. Possiamo quindi dire che nella maggior parte dei casi il paziente recupera la vista anche se in termini percentuali all’incirca il 25 per cento potrebbe avere delle recidive.
In quale modo si tratterà la neurite ottica? Nella maggior parte dei casi al paziente verranno somministrati i corticosteroidi, in maniera particolare se c’è il sospetto che possa trattarsi di un caso di sclerosi multipla. Trattare il paziente con un farmaco come il prednisone può aiutare ad accellare il recupero. Oltre a questo i corticosteroidi hanno la capacità di rallentare l’insorgenza di una malattia come la sclerosi multipla. Tuttavia si è anche riscontrato che il solo la somministrazione del prednisone per via orale non è migliorativo per la vista e potrebbe aumentare la probabilità che possano presentarsi delle recidive.
Cecità notturna : rimedi
Quali possono essere i rimedi contro una problematica del genere? Per prima cosa è bene dire che non tutte le tipologie di cecità presenti possono essere trattabili. In tal senso è bene dire che molto dipende dalla loro causa, se si tratta di:
- Un problema di cataratta;
- Un problema di miopia;
- Una problematica legata all’assunzione di alcuni farmaci;
- Un problema legato alla carenza di vitamina A
Si tratta di problematiche che si possono affrontare con i dovuti trattamenti. Se si tratta invece di una casistica legata per esempio a retinite pigmentosa o difetti di natura congenita, allora non ci sono in tal senso trattamenti specifici. Se il soggetto dovesse soffrire di una problematica come la cecità durante la fase notturna è bene che si rivolga al medico per sottoporsi a una diagnosi che sia il più accurata possibile. Solo in questo modo se presente, si potrà curare il paziente con il trattamento più idoneo.