Cancroide

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Quando parliamo di cancroide a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un processo infettivo che interessa la pelle o quelle che vengono definite mucose genitali causate da Haemophilus ducreyi. Qual’è la sua caratteristica specifica? La risposta corretta è che si manifestano papule e ulcere che hanno la caratteristica di essere dolorose. Qual’è la causa? La risposta corretta è che sono causate dall’ingrossamento dei linfonodi dell’inguine. Qual’è il corretto iter diagnostico? La diagnosi è di natura clinica e al paziente veranno somministrati macrolidi ( si parla in tal senso di azitromicina o eritromicina), ceftraxione o ciprofloxacina.

Parliamo di un processo infettivo come tale raro o diffuso? In realtà si tratta di un’infezione rara che viene trasmessa per via sessuale, nei paesi ricchi tende a verificarsi a causa di epidemie di natura locale. Si tratta di un processo infettivo che come tale può causare in maniera frequente delle ulcere a livello genitale.

Allo stesso modo di altri processi infettivi che possono trasmettersi per via sessuale, anche questo è un elemento che può far aumentare il rischio di trasmettere il virus Hiv.

Oltre a causare ulcere di natura genitale, potrebbe anche manifestarsi tramite ulcere sulla cute non di natura genitale, questo fenomeno può interessare sia bambini che adulti.

Sintomi

Quali sono i sintomi da questo punto di vista? Per prima cosa è bene parlare del periodo di incubazione che risulta essere oscillante in un arco temporale compreso tra i tre giorni e i sette giorni. Qual’è il processo di sviluppo? La risposta corretta è che tendono a formarsi delle papule che sono piccole in termini di dimensioni. Producono dolore nella zona dei genitali e possono rompersi con una certa facilità, evolvendo in tal senso in ulcere superficiali.

Queste a loro volta possono essere dolenti e mollicce, le dimensioni tendono ad essere variabili e in molti casi possono confluire. Come cambiano i linfonodi presenti nella zona dell’inguine? La risposta corretta è che tendono a formare una sorta di gruppo più grande. In alcuni casi possono diventare fluttuanti, in altri casi potrebbero formare un ascesso.

Come cambia la cute presente sopra l’ascesso? Il suo aspetto può diventare rosso e lucido, potrebbe in seguito andare incontro ad una rottura e in tal senso formare una fistola. Il processo infettivo potrebbe avere una diffusione legata ad altre aree della pelle, con la conseguenza di formare nuove lesioni.

Il cancroide potrebbe evolvere in:

  • Fimosi
  • Stenosi
  • Fistole uretrali

Fimosi

Di quale problematica stiamo parlando? Si tratta di un restringimento che interessa la zona del prepuzio, si tratta in sostanza di quel lembo di pelle che serve a ricoprire e proteggere l’estremità del pene che viene anche definita glande. Parliamo di una problematica univoca in tal senso o potremmo avere differenti livelli? La risposta è:

  • Il paziente potrebbe avere una fimosi lieve che consiste in un restringimento che è solo a livello di corpo penieno;
  • Il paziente potrebbe avere una forma moderata che consente una parziale esposizione del meato uretrale;
  • Il paziente potrebbe avere una forma grave che non consente l’esposizione del meato uretrale.

Per quanto riguarda come la si contrae, la fimosi potrebbe essere:

  • Potremmo trovarci in presenza di una forma congenita;
  • Potremmo trovarci in presenza di una forma acquisita.

Quella acquisita potrebbe essere il risultato di traumi, processi irritativi, processi di natura infiammatoria. Parlando invece di una forma definita parafimosi, ci si riferisce a una problematica nella quale il prepuzio può essere tirato all’indietro ma non essere riposizionato.

Parliamo di cause

Quali sono la cause che portano alla Fimosi? Nella maggioranza dei casi si tratta di un processo di natura infiammatoria o infettivo, in altri casi potrebbe essere legato ad un trauma che causa la formazione di tessuto di natura cicatriziale. Non necessariamente questa problematica tende a dare sintomi, soprattutto se si manifesta in un periodo definito preadolescenziale. Nel caso in cui dovessero manifestarsi dei sintomo questi comprendono:

  • Il paziente potrebbe lamentare una sindrome dolorosa localizzata nella zona del pene;
  • Il paziente potrebbe lamentare gonfiore e arrossamento nella zona del pene;
  • Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa che si manifesta durante i rapporti sessuali;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una condizione definita disuria;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una condizione definita disfunzione erettile;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una condizione definita eritema del meato urinario;
  • Il paziente potrebbe andare incontro ad una condizione definita prurito uretrale;
  • Il paziente potrebbe andare incontro ad una condizione definita perdita uretrale;
  • Il paziente potrebbe andare incontro ad una condizione definita ulcera cutanea;
  • Il paziente potrebbe andare incontro ad una condizione definita ritenzione urinaria.

Processo diagnostico

Qual’è il corretto iter a livello diagnostico? Una visita molto attenta nella quale si potrà verificare come il prepuzio non si possa retrarre. Da questo punto di vista è bene dire che al paziente potranno essere prescritti esami delle urine, per consentire la verifica della presenza di infezioni che interessano il tratto urinario. Verrà prelevato un tampone nell’area del prepuzio, volto a verificare se sono presenti batteri.

Approcci terapeutici

Qual’è il corretto iter a livello terapeutico? Per curare la fimosi si utilizza a livello locale il betametasone che consente una decisa riduzione del processo infiammatorio che interessa la cute relativa al prepuzio. Se non dovessero esserci in tal senso i risultati sperati, si dovrà ricorrere ad un intervento chirurgico che potrebbe prevedere:

  • La circoncisione che prevede la rimozione completa del prepuzio;
  • In alternativa si potrebbe procedere con la plastica relativa al prepuzio tramite una tecnica di Duhamel.

Ulteriori considerazioni

Qual’è il corretto iter diagnostico relativo al cancroide? Per prima cosa è bene dire che si tende a sospettare questa problematica in maniera particolare in pazienti che presentano delle ulcere nelle zona dei genitali, spesso la diagnosi tende a basarsi in maniera del tutto esclusiva solo su dati di natura clinica.

Questo perchè l’esame a livello colturale non è sempre di aiuto nell’indentificare il battere. Per escudere altre possibili cause legate a ulcere genitali, bisognerà eseguire dei test di natura sierologica per malattie come la sifilide, l’Hiv, l’herpes. Il trattamento deve essere fatto nei tempi più brevi possibili, tra questi abbiamo:

  • Azitromicina per via orale 1 g al giorno;
  • Eritromicina 500 mg, tre volte al giorno per un arco temporale di sette giorni;
  • Ciprofloxacina da 500 mg due volte al giorno, assunzione per via orale per un arco temporale di tre giorni.

Idratare la pelle