Bulimia nervosa

486

Se non avete mai sentito parlare della bulimia nervosa sappiate che si tratta di una problematica e di un disturbo che si può manifestare in determinati soggetti che è legato al campo dell’alimentazione e della nutrizione. Si tratta di una patologia mentale ? Definiamolo disturbo, il soggetto che presenta questa problematica ha una condotta alimentare che è portata all’eccesso. Quindi in una prima fase tende ad abbuffarsi di cibo senza alcun tipo di controllo su quello che sta facendo. Successivamente preso da sensi di colpa mette in atto in maniera consapevole dei comportamenti legati al cibo che ne devono favorire l’eliminazione, per cercare di compensare in qualche modo la quantità eccessiva di cibo che ha ingerito durante l’abbuffata.

Possiamo parlare di una problematica che ha un’origine di natura organica o siamo di fronte a una problematica che ha un’origine di natura psicologica? Si tratta di un disturbo che ha decisamente un’origine mentale, nel manuale dei disturbi mentali è stato inserito per la prima volta nel 1987.

Definiamola meglio

Parlare di questo disturbo vuol dire per prima cosa riferirci a una condizione piuttosto seria e grave legato al mondo dell’alimentazione. Da cosa si caratterizza? Il soggetto che soffre di questa problematica tende a ingerire quantità di cibo che vanno decisamente oltre alla norma, questo avviene in un arco di tempo specifico. Questa abbuffata avviene senza che il soggetto riesca ad esercitare una qualsiasi forma di controllo alla quantità di cibo che introduce nel proprio corpo.

Successivamente nel momento in cui l’abbuffata compulsiva di cibo termina e si placa il soggetto ovviamente sperimenta la paura di ingrassare e di non avere il controllo sul proprio peso corporeo, per questo motivo mette in atto tecniche compensative basate sull’eliminazione di quello che in poco tempo ha introdotto nel proprio organismo.

Tuttavia è anche bene specificare che quando si parla di una quantità di cibo che rispetto allo standard di un pasto è eccessiva, tendenzialmente ci stiamo riferendo a un volume di cibo che è superiore a quello che in condizioni normali una persona assumerebbe durante un pasto, questo avviene in un arco temporale specifico.

Tendenzialmente di parla di circa due ore. Tuttavia è anche bene dire che la condotta messa in atto dal soggetto non porta a una sorta di gratificazione di alcuna sorta. Al contrario quando la fame si placa e il soggetto si è abbuffato come voleva, subentrano sensi di colpa che riguardano il proprio peso corporeo.

Per questo motivo il soggetto metterà in atto delle pratiche specifiche per fare in maniera tale che si possa in qualche modo eliminare tutto l’eccesso di cibo introdotto nel proprio corpo. Quali sono le metodologie che il bulimico utilizza per cercare di eliminare tutto il cibo in più introdotto nel proprio corpo? Vediamole insieme:

  • Il soggetto tenderà a provocarsi il vomito
  • Il soggetto utilizzerà lassativi per smaltire il cibo in eccesso
  • Il soggetto potrebbe ricorrere a diuretici per cercare di smaltire il cibo in eccesso
  • Il soggetto potrebbe essere iperattivo sempre con l’intento di smaltire la quantità di cibo in eccesso

 Anoressia e soggetto bulimico

Questi due disturbi alimentari pur avendo manifestazioni di natura completamente differente tra di loro, condividono in ogni caso dei punto in comune quali:

  • Entrambi sono ossessionati dal controllo del peso
  • Entrambi sono perfezionisti
  • Si tratta di persone che bassa autostima
  • Si tratta di persone che non hanno un rapporto equilibrato con il cibo
  • Si tratta di persone che hanno oggettive difficoltà a comunicare come si sentono

Tuttavia nel soggetto bulimico quello che cambia è il peso corporeo. Mentre in un soggetto che soffre di anoressia il suo fisico è caratterizzato da un’eccessiva magrezza ben visibile anche agli altri, nel soggetto bulimico il peso corporeo tende a variare. Ci potremmo quindi trovare con un soggetto che è magro, con un soggetto che ha un peso corporeo nella norma, oppure con un soggetto che ha un peso corporeo superiore alla norma e si trova quindi in uno stato di sovrappeso evidente.

Possibili cause

Esistono delle cause specifiche che possiamo imputare a questa problematica? La risposta che possiamo dare è che non esistono ad oggi cause che possiamo definire certe ma ci sono alcuni fattori di rischio tra questi abbiamo:

  • Si tratta di soggetti che sono molto impulsivi
  • Possono avere in passato subito abusi o esperienze traumatiche
  • Non percepiscono in maniera positiva il proprio corpo e ne hanno un’immagine distorta
  • Non hanno una grande autostima in sè stessi

Si tratta di un disturbo che può anche iniziare con un episodio di anoressia. In pratica il soggetto mette in atto una dieta molto ferrea volta a controllare il proprio peso e possibilmente a ridurlo. Successivamente si rende conto di non riuscire a controllare il peso e questo determina un comportamento contrario che è quello di abbuffarsi.

Calorie ingerite

Una volta determinato come si comporta un soggetto bulimico è importante che sapere quante calorie riesce a introdurre quando consuma un pasto così abbondante. Si parla di circa 5000 calorie anche se studi recenti parlano anche di un totale di 15.000 calorie introdotte nel proprio organismo in un tempo di circa due ore.

Chiaramente un quantità di cibo del genere non è priva di conseguenze sul nostro organismo. Lo stomaco tende a dilatarsi causando un senso di dolore e riempimento molto accentuato. Quindi il soggetto metterà in atto comportamenti finalizzati all’eliminazione del cibo in eccesso quali il vomito, l’uso di lassativi, l’uso di diuretici. Lo svuotamento dello stomaco eliminerà quella sensazione di dolore e anche il senso di colpa, accompagnando il tutto da un senso di tranquillità e di benessere diffuso.

Tuttavia l’utilizzo di pratiche e comportamenti del genere riacutizzerà di nuovo il senso di fame. In un soggetto bulimico non si può parlare di una fame di natura organica ma di una fame psicologica.

Conseguenze

Quali sono le conseguenze alle quali va incontro un soggetto che soffre di questa problematica? Possiamo dire che le conseguenze saranno sia di natura fisica che psicologica e anche riguardandi la sfera sociale. Andiamo a vedere insieme quali sono:

  • Sicuramente la sfera sociale del soggetto avrà delle conseguenze
  • Ne sarà penalizzata anche la sfera emotiva
  • La sfera relazionale subirà sicuramente una penalizzazione

Tuttavia è anche bene dire che i danni non saranno solo legati alla sfera dei rapporti sociali che il soggetto aveva prima di manifestare queste problematiche. Ci saranno danni che riguarderanno anche la salute vediamo quali:

  • Il soggetto avrà un peso corporeo che tende sempre ad oscillare
  • Aritmie cardiache, rischio di arresto cardiaco e morte
  • Rischio di rottura di vasi sanguigni negli occhi
  • ghiandole che si ingrossano nella zona del collo
  • Disidratazione
  • Esogafo infiammato
  • Reflusso cronico

Per poter parlare di bulimia nervosa il manuale diagnostico dei disturbi mentali ha definito dei parametri piuttosto rigidi in tal senso, vediamo quali sono:

  • Per poter effettuare una diagnosi in tal senso i disturbi ai quali il soggetto è esposto quindi episodi di abbuffate devono presentarsi per almeno tre mesi di fila con una frequenza di almeno una volta alla settimana. In base alle volte in cui il disturbo si manifesterà in disturbi specifici è stabilito anche il livello di gravità che sarà:
  1. Lieve se gli episodi accadono una o tre volte in una settimana
  2. Moderato se gli episodi accadono 4 volte alle settimana
  3. Grave se parliamo di più di 8 episodi a settimana
  4. In forma estrema se parliamo di oltre 14 episodi a settimana

Approcci terapeutici

Per curare questa problematica psicologica si può ricorrere all’utilizzo di farmaci di natura antidepressiva per migliorare l’umore e ridurre il sintomo collegato alle abbuffate. Tuttavia si dovrà anche adottare una terapia psicologica che si basi sulla ricerca dei disagi psicologici che scatenano il fenomeno, sul far riconoscere al paziente che si tratta di una fame di origine nervosa, aiutarlo a gestire in maniera più efficace le proprie emozioni e cercare di correggere la condottta alimentare riportando il paziente a uno stile corretto e basato sull’equilibrio e quindi valutare una dieta per bulimia nervosa.