Il bruciore retrosternale si concretizza in una sensazione dolorosa che si manifesta nella zona posteriore a livello di sterno. Si tratta di un osso specifico che si trova nella zona del torace, nella parte anteriore. Si tratta di una zona compresa tra le due clavicole e le prime sette costole. Il fatto che il soggetto percepisca un senso di bruciore, potrebbe anche essere associato a un problema di reflusso. Se il soggetto soffre di reflusso dei succhi gastrici nella zona dello stomaco. Quando questa problematica si manifesta è perchè i succhi si spostano dalla zona dello stomaco a quella dell’esofago. Questo movimento è la causa del dolore e del senso di bruciore. La sensazione di bruciore che percepisce il soggetto è fondamentalmente causata dal fatto che l’esofago non è un organo predisposto a sopportare i succhi gastrici e il loro livello di acidità.
Tuttavia la sintomatologia associata a questa problematica non è solo legata a un senso di bruciore che il soggetto può percepire, i sintomi possono anche essere rappresentati da:
- Il soggetto potrebbe avere una tosse che ha una struttura secca
- Il soggetto potrebbe avere una respirazione mutata rispetto a quella normale, con la presenza di un sibilo
- Il soggetto potrebbe avere la nausea
- Il soggetto potrebbe vomitare
- Il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa che percepisce essere presente nella zona della gola
- Il soggetto potrebbe avere delle difficoltà che si manifestano in fase di deglutizione
- Il soggetto potrebbe avere una manifestazione dolorosa che percepisce sempre durante il processo di deglutizione
Patologie correlate
Quali sono le patologie che potrebbero essere collegate a questo senso si bruciore? Vediamole insieme:
- Potrebbe trattarsi di una problematica chiamata ernia iatale
- Potrebbe trattarsi di un problema di esofagite
- Potrebbe essere un problema di reflusso gastroesofageo
Ernia iatale
Quando si parla di ernia iatale ci si riferisce essenzialmente a una problematica nella quale una si crea una sporgenza di una parte dello stomaco che tende a occupare una parte del diaframma. Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a determinare quale sia la causa specifica legata a questa condizione, tuttavia si sono evidenziati alcuni fattori che possono influenzarla, vediamo quali sono:
- Un paziente in un grave stato di sovrappeso al punto tale da risultare obeso è un fattore di rischio
- L’età del paziente è un altro fattore che può influenzare questa condizione
- Un altro fattore di rischio potrebbe essere rappresentato dal fumo
Sintomatologia
Per quanto riguarda la sintomatologia associabile all’ernia iatale, possiamo dire che non è detto che il paziente manifesti dei sintomi. Si tratta di una condizione che da questo punto di vista potrebbe essere del tutto asintomatica. Nel caso in cui invece dovesse dare luogo a sintomi potremmo avere:
- Il paziente potrebbe soffrire di reflusso
- Il paziente potrebbe avere difficoltà in termini digestivi
- Potrebbero anche manifestarsi sintomi più seri quali:
- Il soggetto potrebbe avere una percezione di dolore legata alla zona del torace
- Il soggetto potrebbe avere dei problemi di flatulenza
- Il soggetto potrebbe avere delle difficoltà che si manifestano in fase di deglutizione
Per diagnosticare una problematica del genere si può ricorrere a un’endoscopia del tratto superiore. Dal punto di vista dell’approccio curativo, si interviene concentrandosi sul mitigare la sintomatologia presente. Questo può avvenire attraverso una terapia di natura farmacologica e in casi molto rasi si può invece intervenire con un approccio di natura chirurgica.
Quando parliamo di ernia iatale ne possiamo riconoscere una forma del tutto univoca o ci sono differenti tipologie? La risposta corretta è che potremmo trovarci di fronte a due possibile tipologie di ernie, vediamo quali sono:
- Potrebbe trattarsi di un’ernia che definiamo di scivolamento. In questo senso il passaggio presente tra l’organo chiamato stomaco e l’organo chiamato esofago oltre a una porzione stessa dello stomaco, tendono a espandersi nella zona del diaframma, mentre di solito sono poste al di sotto di essa
- Al contrario potrebbe trattarsi di un’ernia definita paraoesofagea. In questo caso specifico il canale di passaggio presente tra stomaco ed esofago rimane nella zona dove è posto, quindi al di sotto del diaframma. Al contrario in questo caso una porzione di stomaco si spinge invece al di sopra del diaframma
Sintomi delle due tipologie di ernie
Nella maggior parte dei casi, se parliamo di ernia da scivolamento non ci sono sintomi, perchè la loro dimensione è talmente irrilevante da non causare alcun tipo di problematica al soggetto. Qualora invece si dovessero presentare sintomi, possiamo parlare di problematiche di entità minima. Per esempio se il soggetto dopo aver consumato un pasto se dovesse decidere di sdraiarsi, probabilmente potrebbe andare incontro a problematiche digestive.
Se invece ci riferiamo all’ernia iatale paraesofagea nella maggior parte dei casi non causa alcun tipo di sintomo. Potrebbe però prodursi una condizione di una certa serietà nella quale l’ernia subisce una pressione notevole da parte del diaframma. Se si dovesse produrre una condizione del genere si dovrà intervenire in maniera chirurgica il prima possibile. Si tratta di una condizione che viene anche chiamata con il termine strangolamento.
La sintomatologia potrebbe anche comprendere sintomi quali:
- Il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa che interessa la zona dello stomaco
- Il soggetto potrebbe avere dei problemi come ad esempio la flatulenza
- Il soggetto potrebbe avere delle difficoltà che sono presente quando deglutisce il cibo o i liquidi
Per diagnosticare una problematica del genere si interverrà attraverso una radiografia che comprende la zona del torace, se dovesse rendersi necessario si procederà a effettuare un’endoscopia nella zona superiore. Questo esame viene effettuato con una sonda chiamata endoscopio che sarà in grado di esaminare in maniera dettagliata la zona esofagea.
L’approccio curativo dipende dal tipo di ernia lamentata dal paziente. Infatti se non causa sintomi non si interverrà in alcun modo, se invece il paziente dovesse lamentare problematiche collegate al reflusso, si procederà a intervenire con una cura farmacologica basata sulla somministrazione di inibitori della pompa protonica.
Questo consentirà di ridurre la quantità di acido presente. Invece un’ernia iatale paraesofagea che causa dei sintomi al paziente, dovrà essere curata tramite intervento chirurgico per scongiurare il rischio che si possa produrre una situazione come lo strangolamento. L’intervento nella sua attuazione pratica si basa su un’incisione che verrà praticata nella zona addominale. In questo modo verranno inseriti nell’apertura prodotta gli strumenti e una videocamera. Diversamente si potrà anche intervenire con un intervento chirurgico più radicale che prevede un’incisione molto più ampia.
Ulteriori considerazioni
Quando si parla di bruciore retrosternale è bene dire che la causa principale è dovuto al contatto che si crea tra i succhi gastrici e la mucosa esofagea. Per questo motivo l’approccio farmacologico che si utilizza in maniera abituale si basa sulla somministrazione di farmaci che hanno una base che riduce la componente acida.
Tuttavia per poter fare in modo tale che il paziente abbia un miglioramento nella sintomatologia che lamenta è essenziale capire quale sia la patologia specifica in base alla quale si è manifestato il bruciore che lamenta il paziente. In ogni caso è importante che il paziente si rivolta al proprio medico di fiducia o a un medico specialista se si dovessero presentare due casistiche specifiche, vediamo quali:
- Se la problematica lamentata dal paziente tende a mantenersi nel tempo e non sparisce nell’arco di poco tempo
- Se la problematica lamentata dovesse essere collegata a patologie quali l’ernia iatale, una patologia come l’esofagite, il reflusso gastroesofageo
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