Quali sono i sintomi del beriberi? La risposta corretta è che si tratta di una patologia causata dalla carenza di una vitamina chiamata B1, viene anche chiamata con il nome di Tiamina. Si tratta di una problematica piuttosto comune tra quelle popolazioni che tendono a nutrirsi con carboidrati di natura raffinata, riso, alcol, motivazione per la quale tende ad essere maggiormente diffusa in popoli orientali, potrebbe causare patologie? Si, che andrebbero a interessare il sistema nervoso e quello cardiovascolare.
Parliamo di cause
Quali possono essere le cause alla base di questa problematica? La risposta corretta è per prima cosa che si possono ricercare in carenze come tali legate alla tiamina, oltre a questo sono sicuramente collegate ad un apporto in termini alimentari del tutto insufficiente di alimenti che al loro interno ne hanno una quantità adeguata.
Quali sono i carboidrati raffinati che la contengono? Vediamo insieme gli alimenti:
- Un alimento che la contiene è il riso;
- Un alimento che la contiene è la farina;
- Un alimento che la contiene è lo zucchero.
Ci possono essere ulteriori cause alla base di questa malattia? La risposta è si, pensiamo in tal senso a pazienti che soffrono di anoressia, nella carenza di natura secondaria potrebbe essere causata da:
- Alterazioni di natura metabolica;
- Una capacità di assorbimento diminuita;
- Un consumo rispetto alla media che risulta essersi incrementato;
- Quali potrebbero essere le ragioni in virtù delle quali questo consumo risulta essere aumentato? La risposta corretta è la gravidanza, un allattamento, uno stato febbrile, un’attività fisica molto intensa, un’insufficienza di natura epatica, stati di disidratazione.
In pazienti che soffrono di alcolismo è maggiore la probabilità che si possano sviluppare delle problematiche, tenendo in tal senso in considerazione i meccanismi di natura metabolica da questo punto di vista.
Parliamo di sintomi
Quali possono essere invece i sintomi che potrebbe avere il paziente? Partiamo dal presupposto che sono del tutto atipici da questo punto di vista e che in tal senso potrebbero comprendere:
- Uno dei sintomi che il paziente potrebbe avere è l’astenia;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere prevede disturbi relativi al sonno;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è una forma di irritabilità;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è legato a disturbi nella zona dell’addome;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è legato a disturbi della memoria.
Possiamo parlare di una forma specifica di Beriberi o di forme differenti? In realtà la risposta più corretta che potremmo dare è che tende a mutare in funzione dei sintomi manifestati. Potremmo avere una forma definita Beriberi secco, nella quale i sintomi a livello neurologico bilaterale prevedono:
- Parestesie (una percezione alterata inerente agli stimoli di natura sensitiva) localizzati nella zona dei piedi, potrebbero esserci crampi di natura muscolare con relativo indolenzimento e delle difficoltà in fase di deambulazione.
- Potrebbe trattarsi di una forma di natura umida che tende in tal senso a colpire il sistema definito cardiovascolare con sintomi quali:
- Potrebbe trattarsi di tachicardia;
- Potrebbe manifestarsi con una sudorazione che risulta essere profusa ( sudorazione molto marcata, eccessiva);
- Potrebbe manifestarsi una vasodilatazione;
- Potrebbe manifestarsi una predisposizione a una condizione di insufficienza a livello cardiaco con relativo edema di natura polmonare.
Potrebbe trattarsi di una forma definita sindrome di Wernicke-Korsakoff, tende in tal senso a presentarsi e manifestarsi in pazienti che hanno delle problematiche legate all’abuso di alcolici. Quali sono i sintomi ai quali il paziente potrebbe andare incontro? La risposta corretta è un rallentamento di natura psicomotoria, atassia, un’alterazione che interessa lo stato di coscienza, il nistagmo, una confusione di natura mentale, la confabulazione.
Potrebbe trattarsi di una forma definita infantile che tende a colpire neonati entro le prime quattro settimane di vita che sono in fase di nutrimento con latte materno. La madre in tal senso potrebbe presentare una carenza di tiamina, questa potrebbe manifestarsi con una forma di insufficienza di natura cardiaca del tutto improvvisa e un’assenza in termini di riflessi di natura tendinea.
Tachicardia
Quando parliamo di tachicardia a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un aumento nella frequenza dei battiti del cuore quando il paziente si trova in condizioni di riposo. Quando si può parlare di una condizione come la tachicardia? La risposta corretta è che se ne parla quando i battiti del cuore sono superiori ai 100 al minuto. Quando può aumentare in forma temporanea? Potrebbe avere un aumento nel momento in cui si esegue un esercizio fisico, quando il soggetto si trova in condizioni di stress, nel caso di traumi e malattie che tendono a indurre uno stato di natura febbrile come la tachicardia sinusuale.
Quando la tachicardia può diventare un problema che va affrontato? Nel momento in cui dovesse presentarsi quando il soggetto si trova in una condizione di riposo o se non si presentano le condizioni che abbiamo appena descritto. Quali sono in tal senso le tipologie di tachicardia che un paziente potrebbe avere? Vediamole insieme:
- Una delle forme viene definita fibrillazione atriale;
- Un’altra delle forme viene definita flutter atriale;
- Potrebbe trattarsi di una forma di tachicardia parossistica sopraventricolare;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita tachicardia ventricolare;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita fibrillazione ventricolare.
Se il muscolo cardiaco dovesse pompare a una velocità troppo marcata cosa potrebbe accadere? Questo causa la comparsa di sintomi quali:
- Il respiro potrebbe diventare corto;
- ll soggetto potrebbe avere un senso di svenimento;
- Il soggetto potrebbe andare incontro alle palpitazioni;
- Il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa nella zona del petto;
- Il soggetto potrebbe avere uno svenimento (definita anche sincope).
Come avviene la diagnosi? Verrà effettuata una visita sul paziente, valutando i disturbi e tende a informarsi sulla presenza di eventuali malattie precedenti. In tal senso è bene dire che il cardiologo potrebbe anche richiedere una serie di esami volti a misurare la frequenza cardiaca, tra questi abbiamo:
- Elettrocardiogramma;
- Ecocardiogramma;
- Hoter cardiaco.
Beriberi sintomi: fare la diagnosi
Qual’è il corretto iter diagnostico se si parla di Beriberi? La risposta corretta è che per prima cosa si dovrà procedere tramite anamnesi molto attenta del paziente, tenendo ben presente che la sintomatologia potrebbe essere del tutto aspecifica. Per questo motivo si effettuerà un dosaggio di natura ematica della vitamina B1.
La fase del trattamento verrà iniziata nel momento in cui si ha la certezza in tal senso della diagnosi, si dovrà somministrare al paziente la tiamina supplementare. Questo partendo sempre dal presupposto che il dosaggio può decisamente variare a seconda della tipologia specifica di problematica alla quale il paziente è soggetto.