L’atrofia vulvare e i sintomi, quali sono i disturbi dei quali arriva a soffrire una donna che inizia ad avere una condizione del genere? Vediamoli insieme:
- La donna con problemi di atrofia potrebbe soffrire di bruciore
- La donna con problemi di atrofia potrebbe soffrire di prurito
- La donna con problemi di atrofia potrebbe soffrire di un processo di natura infiammatoria quando ha rapporti sessuali
- La donna con problemi di atrofia potrebbe soffrire di una sindrome dolorosa che si sviluppa durante i rapporti sessuali
Queste sono alcune delle sintomatologie alle quali potrebbe andare incontro una donna che soffre di questa problematica. Si tratta di un problema noto e diagnosticato nei tempi giusti? In realtà si tratta di un problema poco noto, spesso viene sottovalutato dalla donna che non presta a questi disturbi le necessaria attenzione. Proprio per questo motivo tende ad essere diagnosticato in maniera molto più ridotta di quello che dovrebbe essere fatto.
Quando tende a manifestarsi? In generale si tratta di un disturbo che può manifestarsi in un periodo di tempo compreso tra i 40 anni e i 50 anni e riguarda im un caso su due, donne che hanno superato il periodo definito menopausa. Si tratta di una condizione che in molti casi viene completamente sottovalutata dalla donna che ne soffre, cerchiamo ora di scendere maggiormente nel dettaglio.
Atrofia : quante donne colpisce
Quante donne nel corso della loro vita, soprattutto dopo aver affrontato il periodo della menopausa possono soffrire di questa condizione? In termini puramente numerici possiamo parlare di una donna su due, che passato il periodo della menopausa può soffrire di una condizione del genere.
Qual’è la sintomatologia specifica che lamenta la paziente? Potrebbe soffrire di:
- La paziente potrebbe andare incontro a secchezza vaginale
- La paziente potrebbe soffrire di una sindrome dolorosa che si sviluppa durante i rapporti sessuali
- Il problema vero è che viene diagnosticata in molti meno casi di quelli nei quali si manifesta
C’è da un punro di vista della percezione delle donne, un vuoto di natura culturale e di consapevolezza. Infatti volendo parlare di statistiche si sa che almeno il 60 per cento delle donne che ne soffre non sa che si tratta di una problematica di natura cronica. Per quanto invece riguarda il rapporto che intercorre tra il paziente e il/la proprio/a ginecologo/a, almeno un buon cinquanta per cento di queste non ha in alcun modo accenntato al proprio medico specialista di questa problematica.
Parliamo di tessuto vaginale
Cosa accade quando una donna che ha superato il periodo della menopausa soffre di una condizione del genere? In pratica la struttura del tessuto della vagina e della vulva subisce delle modificazioni che sono essenzialmente legate alla presenza di una bassa quantità di estrogeni. Questo innesca una problematica relativa alle pareti della vagina che di fatto diventano più sottili, al punto tale che risentono di una maggiore fragilità e sottigliezza.
Parliamo di menopausa
Questa condizione si verifica nel momento in cui una donna vive il delicato periodo della menopausa, durante il quale in termini statistici almeno un cinquanta per cento delle donne che sta attraversando questo delicato periodo si trova con una quantità bassissima di estrogeni, al punto tale da soffrire di quella che viene definita secchezza vaginale.
Si tratta di una condizione che da un punto di vista personale non va assolutamente sottovalutata. Infatti spesso pensiamo alla menopausa come ad un periodo nel quale si possono avere le classiche “vampate di calore”. Tuttavia tra le problematiche che una donna potrebbe avere c’è anche il rischio che sviluppi un’atrofia che riguarda l’apparato genitale femminile.
Se non curata nei tempi giusti, la sintomatologia iniziale alla quale la donna si trova esposta tende a peggiorare. Tra le conseguenze che una donna vive, sicuramente c’è il problema di un livello di lubrificazione non adeguato. Unitamente a questo la donna potrebbe manifestare delle perdite di natura ematica seppur di lieve entità.
Potrebbero in tal senso prodursi delle problematiche legate a possibili processi di natura infettiva, oltre alla possibilità che la donna possa avere dei dolori durante l’atto sessuale.
Qualità della vita e problematiche di coppia
Questa condizione nella donna tende ad avere delle conseguenze che non riguardano solo la qualità della vita che la donna ha, non dobbiamo neanche dimenticare che ci possono essere delle conseguenze che sono collegate alla qualità del rapporto di coppia sia in termini relazionali che in termini di intimità di natura sessuale.
Poi il fatto di soffrire di secchezza vaginale, porta inevitabilmente una donna a percepire come vecchio il proprio corpo. Da un punto di vista psicologico quindi la donna avverte una chiara sensazione che coincide con la perdita della propria sensualità, della propria femminilità. La mancanza di dialogo all’interno della coppia può anche produrre delle situazioni spiacevoli che sono il risultato di un equivoco di fondo. Infatti il partner potrebbe percepire questa condizione di natura fisica come una sorta di affievolimento del desiderio che la donna ha nei suoi riguardi.
La realtà legata invece alla condizione che sta vivendo la donna non è legato a un problema di calo del desiderio fisico ma a una condizione di natura fisica che è la diretta conseguenza della carenza di un ormone come quello che stimola una lubrificazione adeguata a livello vaginale.
Intimità interrotta
La problematica in oggetto e i relativi problemi che la donna può avvertire, possono modificare il modo in cui la donna percepisce la propria intimità. Infatti il sapere di avere queste problematiche potrebbe portare la donna a rifiutare l’intimità con il proprio partner.
Problematica e statistiche
Volendo fornire un minimo di dati che fa capire di come sia un fenomeno che non va sottovalutato, possiamo dire che almeno l’uno per cento delle donne italiane può andare in menopausa in maniera del tutto spontanea prima di avere compiuto 40 anni. In tal senso si tratta di una condizione innescata da un fattore di natura genetica. Una percentuale di donne che non hanno ancora 40 anni, possono andare in menopausa per ragioni di natura medica, magari perchè si sono sottoposte a cure mediche perchè magari soffrono di endometriosi.
Da questo punto di vista è bene dire che c’è anche una percentuale di donne che rispetto alle altre va in menopausa in un’età molto avanzata, si parla di 56-57 anni.
Processo diagnostico
Qual’ è l’iter corretto a livello diagnostico per l’atrofia vulvare e i relativi sintomi ? Sarà necessario rivolgersi a uno specialista, un medico ginecologo che potrà effettuare una visita approfondita. Bisogna sempre partire dal presupposto che il sintomo della secchezza è il primo campanello di allarme che non deve essere sottovalutato.
Durante la visita medica il ginecologo potrà ovviamente stabilire con certezza se la donna presenta sintomi di secchezza a livello vaginale e a livello della vulva. Un altro parametro importante in tal senso riguarda il livello di acidità vaginale definito anche php. Nella maggior parte dei casi donne che hanno un livello di acidità elevato, a loro volta hanno una produzione ormonale piuttosto bassa. Il php elevato poi è il principale responsabile dell’assenza dei Lattobacilli.
La presenza di questa condizione di secchezza si associa anche a una contrattura del pavimento pelvico. Infatti la comparsa di dolore crea anche i presupposti per i quali una donna contragga la parte muscolare. Come si può intervenire in tal senso? In termini preventivi, si procederà all’iniezione di estrogeni nella zona della vagina. Potranno essere utilizzate sostante quali:
- L’estriolo
- Un gel a base di colostro
- Si potranno utilizzare pomate
- Si potranno utilizzare fitosostanze