Atelofobia

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Se non avete mai sentito parlare dell’atelofobia, sappiate che si tratta di una condizione di disagio psicologico che manifesta una donna, affetta da una sensazione di inadeguatezza perenne. Come si sviluppa questa patologia mentale e quali sono le probabili cause di un disturbo del genere? Esistono degli approcci di natura terapeutica che sono in grado di aiutare la donna che soffre di questa sindrome a riprendere il normale corso della sua vita? C’è un’età specifica nella quale questa problematica si manifesta? Quali sono gli interventi curativi più efficaci nel combattere questo disturbo ossessivo e nel cercare di riportare il soggetto donna, su un binario di normalità e tranquillità, riuscendo a far recupare alla donna stessa, una dimensione di vita soddisfacente e appagante?

Per prima cosa è bene dire che in condizioni normali si tratta di una forma di insoddisfazione delle quale soffrono molto donne, partiamo da un presupposto molto preciso; provare insoddisfazione per il proprio corpo, essere alla continua ricerca di una perfezione che esiste solo nella mente della donna che la ricerca, è una condizione normale molto diffuso nel sesso femminile. Non ci si piace, non ci si trova sufficientemente attraenti o in forma, per questo motivo si esprime chiaramente una insoddisfazione magari parlando con le amiche.

Questo approccio non rappresenta una condizione psicologica, ma un senso di insoddisfazione con il quale molte donne imparano a convivere, perchè magari non si trovano abbastanza belle o piacenti. Può essere anche, visto in un’ottica positiva, uno stimolo per accrescere il proprio livello di consapevolezza, che porta poi la donna a compiere delle scelte volte a migliorare il proprio aspetto. 

La ricerca di un miglioramento nel proprio aspetto esteriore non è dunque un fattore negativo, perchè può spingere una donna in condizioni normali, a cercare delle soluzioni pratiche, che gli consentano di migliorare il proprio aspetto. Quindi potrebbe decidere di fare una dieta per vedersi più snella e piacevole, oppure potrebbe iscriversi in palestra per seguire un programma che gli consenta di tonificare il proprio corpo e vedersi più bella e in forma.

Paura che diventa ossessione

Tuttavia, come accade spesso, quelli che possono essere condizioni di natura mentale e psicologica di insoddisfazione che portano comunque una donna a volersi migliorare e a cercare un buon equilibrio tra il proprio corpo e il proprio desiderio di vedersi più bella a piacevole, può trasformarsi in un’ossessione, con una forte valenza negativa. 

Ci sono paure che rappresentano condizioni comuni, e quella di non essere adeguate, belle, all’altezza come si vorrebbe, sono classiche di tutte le donne, e spesso come abbiamo detto, possono essere una fonte di stimolo per mettere in atto azioni pratiche e concrete per ottenere questo miglioramento.

Tuttavia se queste paure, presenti in tutte le donne, diventano condizioni di natura ossessiva, nelle quali una donna non è mai contenta del proprio aspetto, e qualsiasi strada intraprenda per migliorare non la porta mai dove dovrebbe arrivare, possiamo allora parlare di una condizione psicologica ossessiva e invalidante.

Chi soffre di questa sindrome, non percepisce mai un miglioramento in se stessa, neanche se fa una dieta a dimagrisce, o va in palestra e si sottopone a un allentamento intensivo che riesce a tonificarne la muscolatura, continua a vivere un senso di inadeguatezza, un vedersi non bella e desiderabile, una condizione e una percezione che diventa permanente.

Cosa accade quando una donna, vive una condizione di natura psicologica nella quale non riesce mai a vedersi bella? La condizione psicologica di disagio che esprime è talemente forte e accentuata che il senso di inadeguatezza diventa cronico, non c’è occasione nella quale riesca a percepire il proprio corpo nella maniera adeguata, e questa profonda insoddisfazione, sfocia in un senso ancora più profondo di afflizione.

L’afflizione evolve e diventa angoscia, senso di imperfezione percepito come costante sul proprio corpo e sulla propria persona, al punto tale, che nel corso del tempo, crea problemi molto seri ai rapporti sociali che la donna nella propria quotidianità vive, e anche all’interno della propria relazione.

Quindi cambia profondamente il percepito di una donna che soffre di atelofobia, il disagio con il proprio corpo, con il proprio aspetto fisico è molto forte, accentuato, possiamo parlare di una condizione interiore che procura alla donna che la vive, un certo grado di sofferenza. 

Manifestazioni fisiche del disagio

Fino a questo momento abbiamo parlato di quelle che sono le implicazioni di natura psicologica su donne che soffrono di questa condizione mentale. Tuttavia, questa sindrome psicologica, non si traduce solo nel fatto che la donna vive una condizione di disagio e di inadeguatezza, senza riuscire a sentirsi mai bella a livello interiore. Proprio perchè si radica profondamente in se stessa, dentro al proprio animo e provoca uno stado di disagio, malessere e sofferenza, può esprimersi anche attraverso dei sintomi di natura fisica, che andiamo a vedere nel dettaglio:

 

  1. Una donna affetta da questa problematica, può avere delle crisi di panico
  2. Una donna che ha questo problema, può anche avere delle crisi di ansia
  3. Può avere degli sbalzi di natura umorale, al punto tale da soffrire di una sindrome depressiva
  4. Le manifestazioni fisiche, possono anche riguardare il proprio sistema cardiocircolatorio, con improvvise tachicardie
  5. Le manifestazioni fisiche, che sono poi quelle classiche degli attacchi di panico o delle crisi di ansia, comprendono anche tremori diffusi in tutto il corpo
  6. Il soggetto che ha questa problematica, può anche iniziare ad avere difficoltà a livello di respirazione

Tutte queste problematiche che si manifestano da un punto di vista fisico e psicologico, possono trasformare la vita di una donna in maniera radicale, al punto tale da farle vivere una vita personale, sociale e affettiva molto difficile e travagliata.   

Sindrome e società

Bisogna anche dire che le cause di questa sindrome, non sono solo legate a come la donna percepisce il suo corpo, la sua immagine, e non essendo soddisfatta, insegue una perfezione inarrivabile, che non le consente mai di essere soddisfatta del proprio aspetto. In un contesto sociale, fortemente orientato alla fisicitò e alla perfezione fisica, una donna che soffre di atelofobia, può trovarsi in una condizione di forte stress personale.

Infatti proprio il doversi confrontare con un contesto sociale nel quale l’immagine, l’estetica, la bellezza contano molto, nel quale vengono proposti modelli stereotipati di bellezza spesso irraggiungibili, possono creare nella donna che soffre di questo disturbo, le condizioni ideali perchè una volta che si è trovata un difetto, spenda tutte le energie fisiche e mentali in suo possesso nel cercare di correggerlo, per passare poi successivamente a un altro difetto che trova sempre nel proprio corpo. Tutto questo deriva da una percezione errata di se stessa, per meglio dire distorta.

Il problema di una donna che ha un livello di attenzione molto marcato al proprio corpo, al punto tale da da manifestare una insoddisfazione continua per la propria esteriorità fisica è sintomatico di una donna che ha una grande insicurezza nei riguardi del proprio aspetto fisico, al punto tale da avere una sorta di dipendenza a quello che è il giudizio delle altre persone.

Curarsi con la psicoterapia

In che modo curare questa problematica una volta che una donna ha preso coscienza di avere un problema e ha un grado di consapevolezza maggiore? Serve un percorso di psicoterapia basata sulla ricerca di una propria dimensione interiore, nella quale la donna cerchi di recupare i valori che sono presenti nel suo interiore, e viva con occhio maggiormente critico e disincantato l’immagine di perfezione diffusa dalla società moderna, spesso dannosa e controproducente.

 

 

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.