Anisakiasi

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Quando parliamo di Anisakiasi a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che stiamo parlando di un processo di natura infettiva che è collegato a larve di vermi definite di Anisakis Simplex. Come contrae l’infezione il paziente? Tramite l’assunzione di pesce o calamari che non sono stati cotti. Le larve hanno la capacità di penetrare nella mucosa relativa al tratto gastrointestinale, questo causa una sindrome dolorosa che si produce nella zona dell’addome. In alcuni casi il paziente potrebbe anche avere il vomito. Cosa prevede l’iter diagnostico? Si utilizza l’endoscopia che consente di effettuare la diagnosi corretta e il relativo trattamento ( in tal senso viene previsto un processo che riguarda la rimozione delle larve).

Parliamo di Anisakis

Quando parliamo di Anisakis a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di un parassita che come tale si trova in quello che viene definito tratto gastrointestinale relativo a mammiferi marini. Quando le uove vengono eliminate, queste e loro volta tendono a liberare larve che hanno la capacità in tal senso di nuotare in maniera del tutto autonoma e possono essere e loro volta mangiate da pesci e calamari.

Come avviene il passaggio verso l’ospite umano? La risposta corretta è che tende a contrarsi attraverso l’ingestione dell’ospite che risulta essere crudo o poco cotto. Si tratta di un processo di natura infettiva che risulta essere maggiormente frequente in luoghi specifici? Si, parliamo di una problematica che potrebbe manifestarsi in maniera più frequente in luoghi specifici come il Giappone e la Corea. Come avviene il tutto? La risposta corretta è che le larve tendono a migrare nella zona dello stomaco e nell’intestino tenue.

Sintomatologia

Quali sono i sintomi specifici che tendono a manifestarsi? Da questo punto di vista è bene dire che il soggetto potrebbe avere:

  • Potrebbe manifestarsi un dolore di natura addominale;
  • Potrebbe manifestarsi la nausea;
  • Il soggetto potrebbe avere il vomito.

Potrebbe manifestarsi anche nella zona dell’intestino tenue? Il fatto che possa essere coinvolto l’intestino tenue è sicuramente un fattore meno comune rispetto al solito, in tal senso potrebbe crearsi una massa di natura infiammatoria e sintomi che come tali possono essere molto simili alla patologia di Crohn.

In forma molto rara si potrebbero verificare dei processi infettivi di natura ectopica che risultano essere presenti al di fuore del lume del tratto gastrointestinale. Quali sono i tempi di risoluzione di una problematica del genere? Si parla di alcune settimane, in alcuni casi potrebbe avere una persistenza di alcuni mesi.

Dolore addominale

Quando parliamo di dolore addominale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una sindrome dolorosa che come tale viene percepita a livello di cavità dell’addome, in una zona collocata tra il bacino e la parte iniziale delle costole. La sindrome dolorosa risulta essere intermittente e continua? Potrebbe manifestarsi in maniera continua o magari in forma intermittente e ripetuta (definiti in tal senso spasmi).

Ci possono essere in tal senso dei momenti nei quali la sindrome dolorosa può avere un certo livello di intensità, potrebbe risultare alternata ad altri momenti nei quali il disturbo risulta essere del tutto assente. Potrebbero esserci ulteriori sintomi collegati a questa forma di dolore? Vediamoli insieme:

  • La sindrome dolorosa a livello addominale potrebbe essere accompagnata da sintomi quali la nausea;
  • La sindrome dolorosa a livello addominale potrebbe essere accompagnata da sintomi quali il vomito;
  • La sindrome dolorosa a livello addominale potrebbe essere accompagnata da sintomi quali i brontolii;
  • La sindrome dolorosa a livello addominale potrebbe essere accompagnata da sintomi la flatulenza;
  • La sindrome dolorosa a livello addominale potrebbe essere accompagnata da sintomi quali l’eruttazioni.

Parliamo di cause

Quali potrebbero essere le cause che sono alla base di questa sindrome dolorosa a livello addominale? La risposta corretta è che potrebbero esserci cause molteplici, quali traumi, patologie. Vediamo nel dettaglio quali:

  • Una delle cause probabili potrebbe essere l’aneurisma all’aorta;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere l’angina nella zona addominale;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere l’angina pectoris;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere l’appendicite;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbero essere i calcoli renali;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la celiachia;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere una colica renale;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la colite;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere l’endometriosi;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la fibrosi cistica;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la gonorrea;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere l’infarto del miocardio;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la leucemia;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere il lupus eritematoso sistemico;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la pancreatite;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la prostatite;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere la sindrome dell’intestino irritabile;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere una forma tumorale nella zona dei testicoli;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere il tumore al fegato;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere il tumore al pancreas;
  • Un’altra delle cause probabili potrebbe essere il tumore al colon-retto.

Per curare il dolore nella zona addominale è consigliabile ci si rivolga ad un medico nel momento in cui la sindrome dolorosa, potrebbe essere legata ad un trauma o potrebbe essere magari collegata alle patologie appena descritte.

Processo diagnostico dell’Anisakiasi

Qual’è il corretto iter diagnostico dell’Anisakiasi? La risposta corretta è che il paziente verrà sottoposto a un’endoscopia della zona superiore. Infatti è possibile effettuare una diagnosi tramite l’osservazione del parassita mentre si esegue l’endoscopia del tratto superiore.

Al contrario se si fa fare al paziente un esame che riguarda il materiale fecale, questo non è molto utile in tal senso e di scarsa rilevanza.

Approcci terapeutici

Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica? Per prima cosa si procederà tramite l’eradicazione a livello endoscopico delle larve, si potrà utilizzare l’albendazolo. Quanto è efficace rimuovere le larve? La risposta corretta è che si tratta di una terapia da questo punto di vista risolutiva, il trattamento invece con l’albendazolo prevede un dosaggio pari a 400 mg che verrà assunto per via orale per due volte al giorno.

Quali sono invece le tempistiche per l’utilizzo del farmaco? Si dovrà usare per due volte al giorno per un periodo pari a sei giorni fino ai ventuno giorni.

Approcci preventivi

Quali possono essere invece gli approcci di natura preventiva? Congelare in maniera corretta il cibo è l’approccio migliore per prevenire questa problematica. Le larve vengono distrutte tramite:

  • Cottura a una temperatura pari a 63 gradi centigradi;
  • Il congelamento con una temperatura inferiore ai meno venti gradi centigradi;
  • Un congelamento con una temperatura inferiore ai meno trentacinque gradi centigradi.

Un dato importante da sapere è il fatto che le larve tendono a resistere alla conservazione in salamoia o all’affumicamento.

Angiodisplasia intestinale