Quando parliamo di angiodisplasia di natura intestinale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di una malformazione di natura vascolare che tende a manifestarsi:
- Potrebbe interessare le arterie;
- Potrebbe interessare le vene;
- Potrebbe interessare i vasi linfatici;
- Potrebbe interessare i capillari.
Dove si manifesta? La risposta corretta è che potrebbe essere presente in vari distretti corporei, in linea di massima è bene dire che tende a colpire con maggiore frequenza la zona dell’intestino, in maniera particolare la zona del colon e la relativa mucosa intestinale. In maniera accentuata, tende a interessare persone di una certa età, si parla in tal senso di soggetti che hanno più di 60 anni. Tuttavia seppur in forma rara, questa problematica potrebbe interessare anche bambini e adolescenti.
Parliamo di una forma univoca oppure potrebbero manifestarsi varie tipologie di angiodisplasia? La risposta corretta è che potrebbe essere:
- Potrebbe trattarsi di una forma definita congenita;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita acquisita.
Approfondendo per un attimo la forma congenita è bene dire che si tratta di una patologia che nel paziente risulta essere presente fin dalla nascita, generalmente si tratta di una forma secondaria ad uno sviluppo che risulta essere del tutto anomalo, relativamente al sistema definito vascolare del feto.
Se parliamo della forma acquisita è bene dire che si tratta di una condizione in tal senso secondaria legata a::
- Una delle condizioni alle quali potrebbe essere associata è il processo di invecchiamento;
- Un’altra delle condizioni alle quali potrebbe essere associata è la degenerazione di natura cellulare;
- Potrebbe essere associata a una patologia di natura neoplastica;
- Potrebbe essere associata a malattie relative ai vasi sanguigni.
Le lesioni relative all’angiodisplasia hanno delle dimensioni fisse? La risposta corretta è che potrebbero avere delle dimensioni in tal senso variabili. Hanno un colore specifico? La risposta è si, si parla di un color rosso molto vivo, hanno una forma piatta e un aspetto definibile a “ragnatela”.
Qual’è il livello di gravità della patologia? La risposta è dipende, infatti potrebbe manifestarsi con sintomi molto lievi da questo punto di vista e localizzati, al contrario potrebbe manifestarsi con sintomi che risultano essere maggiormente gravi e da questo punto di vista invalidanti.
Sintomatologia
La malattia tende a manifestarsi con una frequenza maggiore in un organo come l’intestino, motivo per il quale i sintomi che potremmo avere sono:
- Tra i sintomi ai quali il paziente potrebbe andare incontro troviamo la melena;
- Tra i sintomi ai quali il paziente potrebbe andare incontro troviamo l’ematochezia;
- Tra i sintomi ai quali il paziente potrebbe andare incontro troviamo la rettorragia;
- Tra i sintomi ai quali il paziente potrebbe andare incontro troviamo l’ematemesi;
- Tra i sintomi ai quali il paziente potrebbe andare incontro troviamo l’anemia;
Ci sono dei sintomi in tal senso che potrebbero avere una maggiore frequenza? Si, vediamo quali sono:
- Uno dei sintomi potrebbe essere l’astenia;
- Un altro sintomo potrebbe essere quello dei capogiri.
Diagnosi
Quale potrebbe essere il corretto iter diagnostico? In tal senso è corretto rispondere che le indagini di natura diagnostica potrebbero essere di varia natura. La scelta in tal senso potrebbe variare in base ai sintomi specifici che il paziente manifesta. In ogni caso gli approfondimenti di natura diagnostica ai quali il paziente potrebbe essere sottoposto comprendono:
- ll paziente potrebbe essere sottoposto a un’angio-tac nella zona dell’addome, nel caso in cui si ha il sospetto che potrebbe essersi prodotto un sanguinamento che interessa la zona del colon;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a una colonscopia che consente di avere una visione approfondita e dettagliata della mucosa di natura intestinale;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a un esame come il sangue occulto nelle feci per cercare di vedere se sono presenti tracce di sangue nel materiale fecale;
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a una gastroscopia. Questa consente di avere una visuale chiara della mucosa a livello gastrico;
- Il paziente potrebbe effettuare l’emocromo, volto a stabilire se sia presente un’eventuale anemia.
Astenia
Quando parliamo di astenia a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una condizione nella quale il paziente presenta uno stato di debolezza generalizzato, causato in tal senso alla riduzione o alla perdita della forza a livello muscolare. Per questo motivo potrebbe essere percepito un senso di affaticamento e una reazione del tutto insufficiente a livello muscolare. Questa stanchezza è legata a lavori o a sforzi che nel corso del tempo si sono compiuti? In realtà no, questa condizione potrebbe manifestarsi anche in presenza di un soggetto che non compie sforzi ma si trova magari in una condizione di completo riposo.
Potrebbe essere legata a una condizione di natura mentale, in termini percentuali in un buon cinquanta per cento dei casi, tende a manifestarsi in maniera particolare in pazienti che soffrono di ansia e sono depressi. Ci sono delle malattie che sono collegate a questa problematica? La risposta è si, vediamo quali sono:
- Potrebbe essere collegata ad una patologia come l’acidosi metabolica;
- Potrebbe essere collegata a una patologia definita acromegalia;
- Potrebbe essere collegata ad allergie di natura respiratoria;
- Potrebbe essere collegata all’amiloidosi;
- Potrebbe essere collegata ad un’anemia;
- Potrebbe essere collegata ad Angina pectoris;
- Potrebbe essere collegata ad una forma di ansia;
- Potrebbe essere collegata ad apnee notturne;
- Potrebbe essere collegata all’artrite;
- Potrebbe essere collegata ad un ascesso di natura perianale;
- Potrebbe essere collegata ad aterosclerosi;
- Potrebbe essere collegata al botulismo;
- Potrebbe essere collegata alla colite ulcerosa;
- Potrebbe essere collegata ad una coronaropatia;
- Potrebbe essere collegata a una sindrome depressiva;
- Potrebbe essere collegata ad un enfisema;
- Potrebbe essere collegata ad un’epatite;
- Potrebbe essere collegata ad un infarto del miocardio;
- Potrebbe essere collegata ad un’ulcera di natura gastrica;
- Potrebbe essere collegata ad ustioni;
- Potrebbe essere collegata al vaiolo;
Il trattamento per una problematica del genere non è diretto ma si dovrà puntare a una terapia del tutto mirata cercando prima di capire quale sia la patologia specifica che ne è la causa.
Approcci terapeutici
Quali sono i corretti approcci di natura terapeutica che si potranno mettere in campo per un’angiodisplasia di natura intestinale? La risposta corretta è che l’approccio terapeutico per prima cosa è mirato a fare in maniera tale che il sanguinamento a livello intestinale tenda ad arrestarsi. Come primo approccio si somministrano al paziente fludi e emazie ( globuli rossi del sangue) in forma concentrata se dovesse essere anemico.
Se dovesse essere presente quello che viene definito sanguinamento attivo, si potrà procedere con:
- Un esame di natura angiografica per procedere ad un’embolizzazione del vaso che tende a sanguinare;
- Si procede a una cauterizzazione volta ad arrestare il processo di sanguinamento;
- Un intervento chirurgico per eradicare il tratto che sanguina;
- Somministrazione di farmaci con acido tranexamico.