Quali sono i sintomi dell’ambliopia? La risposta corretta è che in termini di sintomi principali potremmo avere:
- Il paziente potrebbe percepire una sensazione in termini di affaticamento oculare;
- Il paziente potrebbe avere il mal di testa;
- Il paziente potrebbe avere un disallineamento a livello oculare;
- Il paziente potrebbe andare incontro a una riduzione in termini visivi;
- Il paziente potrebbe avere la visione doppia;
- Il paziente potrebbe andare incontro ad una visione offuscata.
Il linea generale è bene dire che le persone che soffrono di questa problematica, sono in linea generale bambini che sono troppo piccoli, motivo per il quale non sono in grado di riconoscere i sintomi che abbiamo appena descritto. Da questo punto di vista risulta molto importante in tal senso, sottoporsi a delle visite di natura oculistica che vengano effettuate quando il bambino si trova nei primi quattro anni di vita.
In questo modo sarà possibile avere una diagnosi che sia in tal senso il più precoce possibile, questo per consentire un ritardo nell’evoluzione della problematica e in alcuni casi si potrebbe anche assistere a una sua scomparsa completa.
Approfondiamo la problematica
Quando parliamo di questa problematica, ci stiamo riferendo sostanzialmente a un deficit che interessa in tal senso l’apparato visivo, si parla in tal senso anche di occhio pigro. Tende a verificarsi nel momento in cui lo sviluppo in termini oculari si è prodotto in maniera del tutto parziale o magari è avvenuto in forma scorretta.
Cosa accade esattamente al soggetto che soffre di una problematica del genere? Si tratta di una condizione nella quale il cervello tende a sopprimere le immagini che provengono dall’occhio che risulta essere pigro per consentire di avere la precedenza da quelle che arrivano dall’occhio invece che risulta essere sano.
Si tratta di una problematica che in linea generale tende a manifestarsi nei primi anni di vita del bambino, da questo punto di vista è bene sapere che se non viene diagnosticata nei periodi giusti, potrebbe portare il bambino a perdere in maniera permanente la vista.
Parliamo di cause
Quali sono da questo punto di vista le cause maggiormente frequenti che potrebbero determinare una problematica del genere? Tra queste abbiamo:
- Potrebbe trattarsi di una problematica definita asinometropia, si tratta di una condizione nella quale gli occhi tendono ad avere due rifrazioni del tutto differenti;
- Potrebbe trattarsi di una problematica definita strabismo, si tratta di una condizione nella quale gli occhi non hanno un corretto allineamento, questo a causa di un difetto che riguarda la struttura neuro-muscolare;
- Potrebbe trattarsi di una problematica definita cataratta congenita, si tratta di una condizione nella quale il cristallino risulta avere un processo di opacizzazione che si manifesta sin dai primi mesi della nascita o sin dai primi anni di vita;
- Potrebbe trattarsi di una problematica definita ptosi palpebrale, si tratta di una condizione nella quale la palpebra superiore, risulta essere da questo punto di vista del tutto cadente;
Un’ulteriore distinzione che va fatta in tal senso è legata alla natura specifica del disturbo che il soggetto presenta, potremmo quindi avere un’ulteriore classificazione in:
- Potrebbe trattarsi di una forma definita strabica, nella quale il cervello tende a innescare un meccanismo di soppressione dell’immagine che viene inoltrata all’occhio difettoso;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita asinometropica, tende a verificarsi quando gli occhi sono affetti da due difetti di rifrazione del tutto differenti ( per fare un esempio, un occhio potrebbe essere miope, l’altro occhio potrebbe essere ipermetrope);
- Potrebbe trattarsi di una forma definita organica, nella quale sono presenti lesioni o malfunzionamenti che interessano il sistema definito neuronale che tende a collegare l’organo visivo alla zona del cervello;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita da deprivazione, in tal senso è bene dire che tende a verificarsi quando c’è una problematica di cataratta congenita o quando si tratta di una forma definita ametropia marcata.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter diagnostico per una problematica del genere? Da questo punto di vista è bene sapere che si può diagnosticare nel momento in cui si sottopone il bambino a una semplice visita di natura oculistica. Il bambino da questo punto di vista verrà sottoposto ad una valutazione di natura ortottica con uno studio che riguarda la motilità di natura oculare.
In questa modalità il medico oculista potrà sicuramente determinare quale sia la natura del disturbo e quali siano le metodologie e i metodi che verranno utilizzati per trattarlo in tal senso.
Approcci terapeutici
Quali sono in tal senso gli approcci di natura terapeutica che consentono di correggere i sintomi dell’ambliopia? Per prima cosa è bene dire che un trattamento in tal senso dovrà essere intrapreso il prima possibile, questo per aumentare decisamente le reali possibilità di guarigione che ha il paziente in tal senso.
Dopo aver fatto un’attenta valutazione le cause che hanno scatenato il disturbo, il medico oculista, in stretta collaborazione con uno specialista chiamato ortottista, potrà intervenire sull’occhio ambliope. Si tratta di una procedura definita penalizzazione, si tratta in tal senso di agire sull’occhio pigro stimolandolo il più possibile, procedendo ad occludere quello che risulta essere sano avvalendosi di differenti approcci terapeutici, vediamo quali:
- Potrà essere somministrata dell’atropina che consente di annebbiare la vista;
- Potranno essere prescritte delle lenti che abbiano filtri di natura opacizzante;
- Potrà essere utilizzato un bendaggio di natura adesiva chiamato patching. Questo verrà applicato per un periodo del tutto variabile, in base alla gravità del difetto riscontrato.
Tuttavia è importante sapere che durante il periodo nel quale l’occhio è sottoposto a occlusione è essenziale che il medico oculista, monitori in maniera attenta la terapia, per verificare quali sono gli effetti che questa produce sulla vista del paziente. La procedura definita penalizzazione, se viene adottata in un periodo compreso in quelli che risultano essere i primi anni di vita, aiuta a migliorare in maniera efficace la vista dell’occhio pigro.
Se si interviene in maniera del tutto tardiva, quindi l’ambliopia tende a non essere diagnosticata e trattata secondo tempistiche brevi, si parla in tal senso di un periodo che sia precedente al processo di sviluppo completo dell’occhio, sarà possibile intervenire con procedure chirurgiche che puntano a riallineare gli occhi e la visione definita parallela.
In ogni caso è bene dire che l’approccio chirurgico non è in tal senso risolutivo, motivo per il quale è bene venga abbinata all’utilizzo di occhiali o lenti a contatto.