Alessitimia

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Se non avete mai sentito parlare di un disturbo di natura psicologica chiamato alessitimia, sappiate che coinvolge la sfera delle emozioni del soggetto. Si tratta di una patologia che rende di fatto molto difficile a una persona, esprimere il proprio carico di emozioni attraverso il linguaggio verbale. Quali sono le cause che portano una persona ad avere una condizione psicologica del genere escludendo una causa di natura organica come ad esempio la cisti aracnoidea ? Quali sono invece gi approcci di natura farmacologica che consentono alla persona di riuscire a recupare un discreto equilibrio nella propria sfera emotiva, al punto tale da riuscire a condurre una vita normale? Si tratta di una condizione psicologica che coinvolge in maniera più frequente gli uomini o le donne? Questo disturbo ha radici psicologiche profonde? Si tratta di un disturbo che riguarda la sfera inconscia del soggetto che ne soffre?

Per prima cosa, è bene riflettere un attimo su questo termine, che di fatto è abbastanza recente, infatti è stato coniato negli anni settanta ed è stato principalmente utilizzato per cercare di inquadrare una serie di soggetti che avevano caratteristiche specifiche della loro personalità, in linea generale si trattava di pazienti definiti psicosomatici.

Principalmente di tratta di una definizione che riguarda persone che hanno problemi specifici nella loro dimensione affettiva e che non riescono poi ad esprimere, come fanno tutte le persone, la loro condizione emotiva, caratterizzata da emozioni specifiche, utilizzando un linguaggio verbale adeguato e appropriato.

Come si manifesta in maniera specifica questo disturbo? Da cosa è caratterizzato? Andiamo a vedere insieme quali sono le principali problematiche che un soggetto che soffre di questa condizione mentale, tende a manifestare:

  1. Un soggetto che soffre di questo disturbo, con grande fatica, a volte senza neanche riuscirci, ha grosse difficoltà a esprimere, descrivere e interpretare le proprie emozioni e quelle delle altre persone
  2. Non riesce a creare una linea di demarcazione adeguata tra i suoi stati di natura emotiva e le percezioni a livello fisico
  3. Un soggetto che soffre di questo disturbo, non riesce a collegare in maniera appropriata le proprie emozioni alle cause che le hanno scatenate

Esiste una definzione specifica, precisa in base alla quale, riusciamo a capire meglio cosa accade ai soggetti che ne soffrono? Si può parlare sicuramente di un problema che riguarda il modo in cui un soggetto riesce a elaborare i propri affetti, questo disturbo crea un impedimento che si manifesta nel soggetto stesso, che non è in grado di organizzare e gestire nella maniera più adeguata, il proprio carico emotivo.

Questa condizione problematica, potrebbe essere alla base di alcuni comportamenti che il soggetto assume nella vita di tutti i giorni, caratterizzati di fatto da eccessi di natura comportamentale quali:

  1. Il soggetto che soffre di questo disturbo, può mangiare in maniera compulsiva, senza avere freni di natura inibitoria
  2. Può adottare comportamenti che implicano l’utilizzo di sostanze delle quali abusa
  3. Può avere dei comportamenti di natura sessuale caratterizzati da una sorta di perversione come atto liberatorio da tensioni  causate da condizioni emotive che non riesce a gestire

Parvenza di normalità

Un soggetto che presenta questo disturbo, almeno in maniera apparente è bene inserito nel contesto sociale, tuttavia presentano una serie di caratteristiche ben specifiche, che li differenziano da altri soggetti. Per esempio, su un posto di lavoro, se svolgono mansioni di natura impiegatizia, e sono quindi molte ore davanti a un computer, assumono una postura fisica caretterizzata da un’estrema rigidità fisica.

Hanno reazioni emotive non filtrare da processi di natura razionale, possono quindi avere delle manifestazioni emotive molto forti, per esempio una collera molto accentuata. Oppure al contrario, invece di avere un’improvvisa esplosione di collera, possono avere una crisi di pianto altrettanto improvvisa.

Un’altra loro caratteristica specifica, è legata alla propria sfera razionale. Se chiedete a una persona che soffre di alessitimia, di spiegarvi i motivi che lo hanno portato ad avere quella improvvisa esplosione di collera o di pianto, il soggetto non è in grado di darvi una spiegazione razionale che in qualche modo possa giustificare quello che gli è successo e quale sia stata l’emozione che ha scatenato in lui quel tipo di reazione.

Analisi del disturbo comportamentale

In passato, i soggetti che soffrivano di questa particolare condizione psicologica, venivano considerati persone in grado di sviluppare malattie di natura psicosomatica. Studi più recenti invece, hanno messo in evidenza come questa condizione mentale, sia invece un elemento di rischio che può portare un soggetto a sviluppare problematiche di natura fisica e psicologica quali:

 

  1. Il soggetto che soffre di questa problematica, può sviluppare una condizione di natura fisica che è l’ipertensione
  2. ll soggetto che soffre di questa problematica, può sviluppare problematiche a livello gastrointestinale
  3. Mentre per quanto riguarda i disturbi di natura psicologica, può sviluppare anoressia
  4. Si tratta di un soggetto che può sviluppare stati di natura depressiva
  5. Si tratta di un soggetto che può sviluppare problemi di natura ansiosa

Questa condizione psicologica, è stata anche individuata in soggetti che da un punto di vista fisico, hanno avuto queste specifiche problematiche:

  1. Pazienti che hanno avuto in passato un trapianto
  2. Pazienti che hanno la funzionalità renale compromessa e sono in dialisi
  3. Pazienti che per la gravità della loro condizione fisica, sono in terapia intensiva

Studi scientifici

Chiaramente, nel corso degli anni sono stati proposti vari studi scientifici che hanno cercato di indagare a fondo le possibili cause di questa problematica psicologica. Per esempio, visto che nel nostro cervello, l’emisfero destro è quello maggiormente coinvolto nell’elaborazione delle proprie emozioni, questa problematica, potrebbe anche essere la diretta conseguenza di una problematica che coinvolge l’emisfero destro, che non funziona a dovere come dovrebbe.

Studi recenti invece di natura neurologica, hanno messo in evidenza come questa patologia, possa essere divisa in due differenti e distinti generi che andiamo a vedere:

  1. Nel tipo 1, il soggetto che ne soffre non ha alcun tipo di esperienza di natura emotiva
  2. Nel tipo 2, vive la propria sfera emotiva, tuttavia è incapace di organizzarla e esprimerla nella maniera più adeguata

Quello che si può dire con certezza è che questa problematica psicologica, è di complessa interpretazione ed è correlata a un piano dell’individuo piuttosto complesso che comprende fattori psicologici, sociali, culturali.  

Studi di Titchener

Per cercare di spiegare meglio questa condizione psicologica, potremmo anche riferirci a studi eseguiti in precedenza da un Titchener, che osservando dei bambini piccoli, si era accorto che appena nati, il piano di uno, disturbava un altro vicino a lui. Mentre invece ad un anno d’età, i bambini sono in grado di imitare a livello motorio, la sofferenza di un altro bambino. Saremmo in presenza di una sorta di meccanismo di empatia che sarebbe presente già nell’età dell’infanzia. 

Un individuo dunque consapevole del proprio livello emotivo, è poi in grado di essere empatico anche nei riguardi degli altri. Quindi un individuo in grado di essere empatico ma allo stesso tempo in grado di controllare il proprio carico emotivo, è capace di vivere una vita ricca e soddisfacente.

Nel caso di un soggetto affetto da questo disturbo, la diagnosi viene effettuata una scala che basa le sue metriche sul livello psicologico, tramite la quale il soggetto in totale autovalutazione, serve per identificare le tre caratteristiche specifiche di chi soffre di questo disturbo che sono:

  1. Il soggetto presenta una difficoltà oggettiva a percepire la propria sfera dei sentimenti
  2. Il soggetto ha un’evidente difficoltà nel riuscire a descrivere il carico emotivo delle altre persone
  3. Vive proiettato al di fuori della propria sfera emotiva e psichica

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.