Esiste una correlazione tra persone adulte che soffrono di Adhd e la demenza? La risposta corretta è che le persone che soffrono di un disturbo come quello da deficit di attenzione e iperattività, potrebbero avere un rischio in termini percentuali molto maggiore di sviluppare delle forme di demenza, nel momento in cui si troveranno in una fase della vita dove l’età è avanzata. Come si può arrivare a questa valutazione? Un recente studio è riuscita a reperire un’associazione ma va chiarito non un legame di causa ed effetto tra queste due condizioni che potrebbero interessare la zona del cervello.
Il lavoro che è stato successivamente pubblicato su Jama Network Open, di fatto è uno stimolo a cercare di esplorare quelle che potrebbero essere le potenziali connessioni presenti tra l’Adhd e una forma di demenza, cercando di indagare l’influenza che hanno i farmaci che vengono assunti per il primo dei disturbi che la persona ha, su quali possano essere gli effettivi rischi di poter avere delle malattie di natura neurodegenarativa proseguendo nel corso degli anni.
L’adhd è a tutti gli effetti un disturbo di natura neurologica che non viene riconosciuto in alcuni casi fino al periodo dell’adolescenza, magari anche nell’età adulta. Quali sono i sintomi maggiormente comuni in una problematica del genere? La risposta corretta è che potremmo andare incontro a problematiche quali:
- Si potrebbe avere un disturbo quale l’agitazione.
- Il soggetto potrebbe avere uno stato d’impazienza.
- Il soggetto potrebbe avere degli sbalzi d’umore.
- Il soggetto potrebbe avere delle difficoltà a livello relazionale.
Da questo punto di vista un gruppo di scienziati appartenenti all’Università di Haifa, situata nello stato di Israele, si è messa ad analizzare dei dati, riguardanti oltre 100.000 persone che risultavano essere registrate, legate ad uno studio sanitario nazionale di derivazione israeliana, compreso in un arco temporale tra l’anno 2023 e l’anno 2020. Questo si è potuto fare operando un confronto tra quelle che risultavano essere le diagnosi di demenza nelle persone partecipanti a questo studio, mettendo a confronto quelle che in quel medesimo periodo avevano magari ricevuto anche una diagnosi di Adhd.
Relazione, non nesso di causa ed effetto
Quando si parla di Adhd, lo studio ha messo in evidenza come ci potesse essere un rischio oggettivo di aumento e incidenza di demenza, in pratica si parla di una fase che si sviluppa in maniera lenta, nella quale si assistenza ad un lento e progressivo declino delle funzioni di natura cognitiva.
Si tratta di un legame che come tale si è potuto evidenziare tenendo conto anche di un’altra serie di fattori quali ad esempio il rischio di avere delle patologie di natura cardiovascolare, l’abitudine di fumare, un fattore come l’età, le condizioni di natura socioeconomica. Parlando del rischio di sviluppare una sorta di demenza, si è visto che è tre volte più marcato negli adulti che hanno un disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Tuttavia questi approfondimenti non vanno nella direzione dove si ipotizza un nesso di causa ed effetto tra il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Ad oggi lo studio eseguito di limita solo a rilevare che esiste una correlazione tra queste due condizioni. Tuttavia ci sono ulteriori ipotesi che si stanno valutando, una di queste ipotizza che il cervello delle persone che soffre di disturbo da deficit di attenzione e iperattività, sia meno in grado di creare un meccanismo di compensazione con i naturali effetti dell’invecchiamento, risultando così maggiormente suscettibile della presenza della demenza.
Un’ulteriore strada che si potrà approfondire in tal senso è quella legata al fatto che ci sia la presenza di una serie di neurotrasmettitori che risultano essere molto più diffusi in persone che soffrono di disturbo da deficit di attenzione e iperattività, possano essere in qualche modo legati al rischio di poter sviluppare la demenza.
Tuttavia ci possono essere un’altra serie di fattori che potrebbero avere un’influenza sui risultati, per esempio il fatto che i pazienti che soffrono di disturbo da deficit di attenzione e iperattività, siano a contatto in maniera molto più frequente con i neuropsicologi e da questo punto di vista siano soggetti che vengono valutati in maniera più semplice per condizioni come ad esempio la demenza.
Demenza
Quando parliamo di demenza a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che si tratta di un declino a carattere lento della funzione di natura mentale, questa include:
- Una delle aree coinvolte in tal senso è la memoria.
- Un’altra delle aree coinvolte in tal senso è il pensiero.
- Un’altra delle aree coinvolte in tal senso è il giudizio.
- Un’altra delle aree coinvolte in tal senso è la capacità di apprendere.
Qual’è la sintomatologia alla quale va incontro il soggetto che ne soffre? La sintomatologia include da questo punto di vista la perdita relativa alla memoria, problematiche legate al linguaggio, problematiche che interessano lo svolgimento di determinate attività, mutamenti legati alla propria personalità, un senso di disorientamento, un comportamento che risulta essere distruttivo e inadatto.
C’è un’età specifica nella quale potrebbero manifestarsi questi sintomi legati alla demenza? La risposta corretta è che tende a manifestarsi in persone che hanno un’età superiore ai 65 anni, in maniera particolare quello che risulta essere il comportamento distruttivo che la accompagna è una delle cause legate al ricovero in una percentuale superiore al cinquanta per cento. In ogni caso la demenza è una patologia come tale, non si tratta di una condizione che riguarda il naturale processo di invecchiamento. Molte persone che hanno oltre cento anni, non ne soffrono in alcun modo.
La demenza da questo punto di vista è una condizione che è del tutto differente da un’altra patologia come il delirio, questa infatti ha sintomi quali:
- Una delle sintomatologie è legata all’incapacità di concentrarsi.
- Un’altra delle sintomatologie è legata ad una forma di disorientamento.
- Un’altra delle problematiche è legata alla sostanziale incapacità di pensare in maniera chiara e con un livello di attenzione che risulta essere variabile.
Parliamo di cause
Quali possono essere invece le cause legate alla demenza? Tra le cause maggiormente comuni troviamo sicuramente la malattia di Alzheimer, altre tipologie di demenza includono da questo punto di vista problematiche quali:
- Potrebbe essere legata ad una forma di demenza vascolare.
- Potrebbe essere legata ad una forma di demenza da corpi di Lewy.
- Potrebbe essere legata ad una demenza frontotemporale.
- Potrebbe essere una forma di demenza collegata all’Hiv.
Ci possono essere ulteriori disturbi che provocano la demenza? La risposta è si, vediamo quali sono:
- Uno dei disturbi che potrebbero provocare la demenza è il Morbo di Parkinson.
- Un’altra condizione che potrebbe provocare una problematica del genere è un danno di natura cerebrale.
- Un’altra condizione potrebbe essere legata alla Malattia di Huntington.
- Un’altra condizione potrebbe essere legata al morbo di Creutzfeldt-Jakob.
- Un’altra condizione potrebbe essere legata alla sifilide che tende a colpire il cervello.
- Un’altra condizione legata a questa problematica potrebbe essere la Paralisi sopranucleare progressiva.
Considerazioni finali
Se si parla di Adhd e demenza, se il soggetto tende a soffrire di deficit da attenzione e iperattività quando si trova in un’età avanzata, dovrebbero essere monitorati con attenzione e se ne dovrebbe discutere con i medici. Un’altro approfondimento che andrebbe fatto, secondo sempre gli studiosi che hanno portato avanti questa ricerca è quale possibile correlazione si può essere tra le demenza e i farmaci psicostimolanti.