Avete mai sentito parlare di una sostanza che si chiama acrilamide? In che modo si produce? Quali sono i danni che può causare alla nostra salute? Ci sono degli accorgimenti che possiamo adottare per evitare di produrre questa sostanza dannosa per il nostro organismo? Quanti di noi sono informati sulle dinamiche che fanno si che questa sostanza si possa produrre con tutti i danni che può creare? Come dobbiamo modificare il nostro comportamento per evitare di assumere questa sostanza dannosa?
Se per la prima volta sentite parlare di questa sostanza, non meravigliatevi. Se avete notato non se ne parla tanto, eppure è legata a una delle attività che più di tutte vengono pubblicizzate in televisione: la cucina. Si, pensate per un attimo a tutte quelle belle trasmissioni nelle quali si vedono delle persone intente a preparare piatti deliziosi, chi mai andrebbe a pensare che dietro alla cotttura di certi cibi, con determinati alimenti, si può produrre una sostanza che è dannosa?
Cominciamo quindi con l’approfondire la conoscenza con questa sostanza, iniziando a dire che è il risultato della cottura nel momento in cui le temperature sono piuttosto alte, combinata con cibi che hanno al loro interno una buona percentuale di carboidrati. Proprio per questo motivo, è consigliabile dove possibile, limitare fortemente nel proprio regime alimentare, l’assunzione di cibi fritti.
Si parla di alimenti che non solo sono fritti nell’olio bollente, ma vengono precedentemente anche impanati utilizzando magari la farina o il pan grattato che sono a loro volta molto ricchi di amido. Il problema legato alla produzione di questa sostanza dannosa, non riguarda solo le cucine domestiche con la cottura di determinati cibi ma ha ovviamente anche un grande impatto sulla produzione industriale di cibi, soprattutto se si parla di alimenti come le patatine fritte, i cibi precotti, non parlando poi delle catene dove si vanno a mangiare hamburger con relative patatine fritte.
Quali sono i fattori che aiutano la formazione di questa sostanza?
Quali sono i fattori che decisamente aiutano la formazione dell’acrilamide? Uno dei fattori più importanti che determina la sua formazione è costituito dalla temperatura di cottura dei cibi. Si parla di un valore che deve essere compreso tra i 120 gradi e i 190 gradi anche se bisogna anche dire che le probabilità che si formi sono maggiori in presenza di determinati alimenti, andiamo a vedere in dettaglio quali:
- Si parla di alimenti che contengono al loro interno una buona quantità di amido come ad esempio le patate e i cereali
- Anche il caffè, bevanda per eccellenza della tradizione italiana causa la produzione di questa sostanza.
Ci sono alimenti o sostanze specifiche contenute al loro interno, che aiutano la produzione di questa sostanza dannosa per il nostro corpo? Si, la presenza di aminoacidi e di zuccheri come ad esempio fruttosio e glucosio.
Produzione industriale
Esistono degli accorgimenti in termini di produzione industriale che possono limitare la produzione di questa sostanza dannosa? Si, nella lavorazione delle patate è molto importante la fase di lavaggio durante la quale avviene una pulizia di una parte degli zuccheri che potrebbero essere presenti sul prodotto. In questo modo, nella successiva fase della cottura, si dovrebbe ridurre la produzione di questa sostanza.
Patate fritte tra le pareti domestiche
Ci sono degli accorgimenti che possiamo mettere in pratica anche quando friggiamo patate fritte in casa? Si, è bene utilizzare il sistema adottato nella produzione industriale, quindi una volta che si sono tagliate le patate a spicchi, potete utilizzare l’acqua per lavarle con molta attenzione, meglio ancora se le immergete per un periodo di tempo limitato nell’acqua. In questo modo andrete a ridurre quelle sostanze presenti naturalmente nelle patate che aiutano la formazione della sostanza dannosa per la nostra salute.
Esistono pericoli oggettivi per la salute del consumatore?
La cottura di cibi fritti a livello domestico, il consumo di alimenti come patate fritte all’interno delle catene di fast food sparse sul territorio italiano, dove ci rechiamo spesso per consumare pasti veloci, aumentano il rischio di essere esposti a questa sostanza. Tuttavia esistono degli studi che dimostrano il suo grado di pericolosità per il corpo umano?
Recenti studi, condotti però su animali da laboratorio e non sull’uomo, hanno evidenziato l’esistenza di un legame tra un livello di incidenza di patologie tumorali e l’esposizione a sostanze come l’acrilamide. Tuttavia è bene anche sottolineare come non esistano ad oggi studi di natura sperimentale che in qualche modo hanno confermato un rischio sull’uomo tra questa sostanza e lo sviluppo di forme di natura tumorale.
Enti e tossicità della sostanza
Nonostante non vi siano studi in tal senso, esistono delle agenzie che hanno inserito questa sostanza, nella lista delle sostanze che possono accrescere il rischio di sviluppare patologie di natura tumorale. Stiamo parlando dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Parlando nuovamente di queste ricerche che sono state condotte su animali utilizzati dai laboratori, hanno dimostrato che l’esposizione a questa sostanza aumenta sicuramente il rischio legato a patologie di natura tumorale, tuttavia è bene anche specificare che gli esperimenti condotti, si sono focalizzati sulla somministrazione agli animali di dosaggi molto elevati. Si parla di quantità che sono superiori rispetto a quelle che possono essere assunte dall’uomo con il cibo, nell’ordine delle 1000-10.000 volte in più.
Alcuni studi hanno messo in evidenza la pericolosità di questa sostanza, evidenziando anche come abbia delle caratterisrtiche che vanno a incidere sui processi di natura neurologica, tuttavia non ci sono evidenze di natura scientifica per poter confermare il tutto.
Ci sono poi altre agenzie che hanno preso una posizione diversa, in questo caso stiamo parlando dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare . Parlando di un fattore di rischio relativamente basso, invita comunque le persone a essere attenti durante i processi di cottura dei cibi, facendo in modo tale da ridurre la possibilità di assorbire con gli aimenti da cucina, questa sostanza.
Come viene assorbita nel nostro corpo
Questa sostanza, una volta entrata nel nostro corpo attraverso la cottura di determinati cibi, come viene assorbita? Una volta introdotta nel nostro organismo, l’assorbimento avviene a livello intestinale, successivamente viene distribuito e assorbito da tutti gli organi sottoforma di glicidammide.
Comportamenti del consumatore
Quindi per evitare il più possibile di assorbire questa sostanza e nell’ottica di adottare dei comportamenti alimentari corretti, come si deve regolare il consumatore? Quali regole sarebbe consigliabile che seguisse? Sicuramente seguire una dieta più sana in cui si predilige il consumo di alimenti come frutta e verdura, svolgendo poi un’attività sportiva sarebbe la condizione ideale.
Tuttavia se proprio non potete fare a meno di alimenti provenienti dalla cottura, se fate un fritto a casa, seguite alcune regole di base. Non riciclate mai l’olio utilizzato per la frittura, mantenete una temparatura su 170 gradi. Sarebbe consigliabile, preferire la cottura di cibi con metodi differenti come il vapore o il forno. Se amate alimenti fritti, cercate di controbilanciare il tutto con l’assunzione nel vostro regime alimentare di verdure fresche. Il problema non è tanto quello di fare delle rinunce pesanti, ma di avere un maggior grado di consapevolezza, in modo da sapere i pro e i contro nell’assunzione di determinati cibi.