Abulia

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Se non avete mai sentito parlare di abulia, sappiate che si tratta di una condizione neurologica molto particolare, nella quale un soggetto, sia esso di sesso maschile o femminile si può trovare. Ad oggi, se ne parla poco e spesso senza conoscere realmente di cosa si sta parlando, del profilo psicologico del soggetto che ne soffre, e dei parametri comportamentali in base ai quali si può riconoscere un soggetto abulico rispetto a un soggetto sano. Cosa prevede questa condizione mentale? Come si manifesta? Ci sono degli atteggiamenti specifici che ha il soggetto che ne soffre e sono riconoscibili, oppure ci troviamo in presenza di un male più subdolo, che va analizzato a fondo per capirne i risvolti e le manifestazioni tipiche?

Per prima cosa è bene dire che se dovessimo definire questa particolare condizione mentale, dovremmo subito dire che si tratta a tutti gli effetti di un disturbo di natura neurologica. Nonostante penso che si possa pensare, si tratta di una problematica con un certo livello di diffusione, eppure se ne parla poco, probabilmente anche perchè poco conosciuta, e si tratta di un tema sul quale non si ha ancora oggi, il livello di consapevolezza sufficiente ed adeguato.

Proprio per questo motivo, nel corso del tempo, questo disagio di natura psicologica è stato oggetto di innumerevoli e svariati interpretazioni tra di loro molto diverse. Allo stesso modo, i motivi specifici per i quali si manifesta, sono stati oggetto di varie ipotesi, tuttavia, quando si parla di questo disturbo a cosa ci riferiamo esattamente? In questo articolo, proveremo a dare una interpretazione più chiara e dettagliata, cercando di chiarirlo nel migliore dei modi ai lettori.

Definizione del problema

Vista dall’esterno, con gli occhi di chi vede il soggetto che ne soffre, spesso è stato utilizzato il termine apatia, altri la identificano come una sorta di pigrizia presente nel soggetto, altri ancora parlano di una persona che ha ha poca voglia di fare le cose. Poi ci sono quelli che vedono in questa manifestazione specifica di un soggetto, una condizione che coinvolge sia la sfera fisica che la sfera mentale, nella quale una persona è completamente indolente. 

Al di là delle singole definizioni che vengono date e dei significati che ne vengono attribuiti, quando si parla di abulia, ci si riferisce a un preciso disturbo che ha origini neurologiche, sul quale la scienza si è pronunciata, riconoscendolo ufficialmente già alla fine degli anni 30. Nel corso del tempo, gli studi e gli approfondimenti su questa condizione patologica sono andati avanti. Ad oggi, tuttavia, non esiste ancora una posizione ufficiale ben specifica, che abbia il quadro completo del disturbo, del perchè si manifesta e di quali sono la cause vere e autentiche, che contribuiscono a scatenare in un soggetto.

Definizione del disturbo

Nel momento in cui una persona, nel corso della propria giornata, sia nelle mansioni quotidiane che riguardano gli aspetti sociali della propria vita, sia nelle mansioni che riguardano la propria professione, avverte una mancanza totale di volontà, non si sente in alcun modo motivata ad affrontarla, percepisce da parte sua una parziale o totale incapacità ad affrontarla nella maniera più giusta e corretta, si parla allora di questo disturbo. 

Non va sottovalutato, ricordiamo a tutti che si tratta di una condizione che riguarda la propria sfera neurologica. La persona che ne è affetta, manifesta un atteggiamento passivo, rassegnato, mancante di qualsiasi volontà di reagire agli eventi, mettendo in campo la propria energia mentale e fisica, molto probabilmente è affetto da questo disturbo.  

Qua entra in gioco la scienza, nonostante abbia riconosciuto in queste manifestazioni specifiche di un individuo che ne soffre, una condizione mentale specifica di natura neurologica, ancora oggi non la si riesce a definire nel modo più corretto. Infatti non c’è una linea comune che porti a identificare in questo disturbo neurologico, la presenza latente magari di una patologia mentale più profonda e nascosta, oppure che si tratta di una malattia che ha un carattere transitorio e quindi che non abbia altri risvolti di natura psicologica.

Quello che è importante sottolineare, è che quando in un soggetto, si manifestano condizioni particolari come un’assenza totale di volontà da mettere in campo per affrontare la propria giornata ma anche la propria vita in generale, e l’individuo non è in grado di reagire agli eventi positivi o negativi che deve affrontare, non ci troviamo più in presenza di un disturbo di natura transitoria, siamo invece di fronte a una condizione patologica per la quale occorre prendere dei provvedimenti e deve essere affrontata nella maniera più tempestiva possibile.

Sintomatologia

Dovendo analizzare e studiare in maniera attenta a precisa questa condizione psicologica, vanno considerati fattori tra di loro molto differenti. Per prima cosa, bisogna tenere conto del livello della malattia, di quanto sia grave, un secondo aspetto molto importante è legato alla tempistica in base alla quale, sono comparsi i primi sintomi. Per quanto riguarda la sintomatoligia, che non è certo di facile interpretazione, spesso la si tende a confondere con termini quali ad esempio la pigrizia.

Se dovessimo invece avvalerci dell’opinione di persone esperte da questo punto di vista, potremmo dire che questo disturbo è equiparabile a un problema che il soggetto ha nella sfera della propria volontà ( disordine della volontà), talmente accentuato, da influenzare in maniera negativa anche le normali funzioni dei muscoli.  

In condizioni normali infatti, un individuo sano, nel corso della propria vita, e nell’affrontare quotidianamente la propria giornata, è in grado di fare molteplici operazioni. Quindi si muove, interagisce con gli altri, cammina, fa delle valutazioni e prende anche delle decisioni specifiche. Tuttavia, se inizia a soffrire di questo disturbo, tutta la sua capacità di prendere decisioni, di compiere delle azioni specifiche per risolvere dei problemi è fortemente limitata. Nei casi più seri di questa patologia, la sua capacità di fare delle azioni può essere del tutto assente.

Parliamo quindi di una condizione psicologica nella quale può esserci un livello di piuttosto accentuato di difficoltà nel naturale processo che porta i muscoli a muoversi in una determinata direzione, in seguito ad impulsi mandati dal cervello. Tuttavia, a questo punto è bene fare in sintesi, una carrellata dei principali sintomi che sono riconducibili a questa patologia:

  1. Il soggetto può avere una difficoltà evidente a mantenere nel corso del tempo dei movimenti molto semplici, quali ad esempio tenere in mano un oggetto, mentre copie un’attività specifica ( riordinare una stanza)
  2.  Il soggetto manifesta una scarsa reattività in ambito sociale, se bisogna sostenere una conversazione in un contesto aperto, ha grosse difficoltà, se non addirittura è del tutto assente
  3. Se si tratta di fare delle attività di natura ricreativa, che aitino a distenere i nervi, piacevoli, il soggetto manifesta uno scarso interesse, o del tutto nullo
  4. Solitamente, l’ambiente circostante manda stimoli o crea situazioni tali che l’individuo sia in grado di rispondere con un adeguata struttura emotiva, non è il caso di chi soffre di questo disturbo

Fino a questo momento, affrontando questa condizione psicologica, abbiamo visto una serie di problematiche che si possono creare. In casi ancora più gravi, quando è particolarmente accentuata, si possono produrre dei problemi nella sfera alimentare, quali ad esempio una marca difficoltà nella fase di masticazione, e anche nella fase di deglutizione. Il soggetto abulico, può anche avere delle evidenti difficoltà che riguardano la sua capacità di concentrarsi e di mantenere attivo un determinato livello di attenzione.

Possibili cause

Tra le possibili cause che si possono identificare per l’abulia, ci potrebbe essere una forma depressiva nel soggetto, che si è manifestata prima di questa problematica, che ne ha influenzato direttamente l’insorgenza.

Cure per l’abulia

Trattandosi di un disturbo di natura neurologica e psicologica, le cure che si possono mettere in campo, sono sicuramente legate a un approccio di natura psicologica, con relativa terapia. Se ci dovessero essere poi degli stati psicologici correlati, ad esempio una forma depressiva, sarà utile ricorrere anche a una cura con farmaci.

 

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.